Youtube è, ormai da anni, la piattaforma social attraverso cui moltissimi giovani aspirano a raggiungere grandi numeri di visualizzazioni e trasformare una semplice passione in qualcosa di più serio.
Il sogno si forma guardando l’utenza che ormai, secondo una dichiarazione di Susan Wojcicki, CEO di Youtube, si aggira intorno al milione e mezzo di login giornalieri.
Serve però una strategia per coinvolgere il pubblico, creare del “reach” e riuscire quindi a ottenere le agognate visualizzazioni.
Sviluppare una strategia social
Sicuramente, specie con la grande concorrenza che ormai è presente sul social, è necessario studiare una strategia affinché, specie agli inizi, sia possibile attrarre i visitatori. È dunque necessario sfruttare qualche basilare tecnica di marketing.
Una delle prime cose da considerare, quando si va a pubblicare il primo video, è che Youtube favorisce i nuovi canali in una sezione specifica della sua home. In questo modo, è la piattaforma stessa a incanalare alcune visualizzazioni, da chi capita per caso a vedere l’anteprima e si ritrova a cliccare.
Tuttavia, non basta di certo questo per aumentare considerevolmente il contatore delle visite: è necessario sponsorizzare il video, inizialmente fra conoscenze e amicizie, ma anche attraverso altri social, oppure commentando o scambiandosi like e visualizzazioni con altri utenti youtube.
L’idea generale, comunque, è che un visitatore è maggiormente attratto da video che hanno già un numero di visualizzazioni corposo, mentre i contenuti con poche “visual” non destano lo stesso interesse. Il classico detto “non giudicare il libro dalla copertina” è in questo caso completamente scartato, in favore del più superficiale “se non ha visualizzazioni, non sarà un video interessante”.
Il boost iniziale: comprare visualizzazioni su YouTube
Considerata agli albori una pratica davvero poco corretta e di cattivo gusto, l’acquisto di visualizzazioni è diventato parte integrante del processo di crescita di un canale Youtube, specie agli inizi.
Un po’ come per la sponsorizzazione tramite campagne pubblicitarie video, comprare visualizzazioni, nonostante non sia ben visto da Big G, è ormai un sistema consolidato per coprire3 la distanza fra 1 e 1000 visualizzazioni, così da incuriosire chi guarda e attrarre eventuali pubblicità se si è partner del sito. Dove comprare visite per YouTube? Cliccate al link.
Così, si è creato, negli anni, un vero e proprio mercato di siti per comprare visite su Youtube. Inizialmente, esistevano dei sistemi molto “brutali” che, in seguito all’acquisto, aumentavano le visual repentinamente, in maniera così palese che persino Youtube, con i sistemi automatizzati, arrivava a togliere numeri dal contatore e riportarli a una dimensione reale.
Con lo sviluppo di altri siti e altri sistemi, si è poi creato un microcosmo di “sub4sub“, sistemi che non vendevano solo semplici visualizzazioni, ma, tramite l’iscrizione dei propri membri, mettevano delle condizioni giornaliere a questi per avere determinati vantaggi sulle proprie piattaforme. Solitamente richiedevano di iscriversi ad altri canali membri, oppure visualizzare dieci o più video per ottenere lo stesso sul proprio canale.
Come scegliere il sito migliore per acquistare like?
Affidarsi a un sito che offre pacchetti per le visualizzazioni Youtube è un po’ un campo di guerra. Innanzitutto, c’è da considerare attentamente la mole dell’investimento da effettuare: se serve solo un piccolo boost ad alcuni video, si può considerare la soluzione più economica; se, invece, il canale è agli inizi e si vuole ottenere un boost di un certo tipo, potrebbe essere l’ideale acquistare qualche iscritto e visualizzazione in più, così da creare l’effetto “valanga”.
Ci sono, però, alcuni parametri cui fare attenzione, quando si effettua la scelta: per prima cosa, bisogna indubbiamente capire se le views e gli iscritti sono reali, ovvero se non sono autogenerati e quindi individuabili da Youtube, con conseguente perdita dell’investimento.
Legato allo stesso discorso, bisogna valutare l’effettiva presenza di commenti o altre interazioni che non risultino palesemente comprate, in modo da non dare un’idea pessima ai nuovi utenti già dalla prima visualizzazione.
Infine, c’è da considerare ovviamente eventuali altre condizioni: il pacchetto ha una durata di tempo? Le recensioni degli altri utenti che hanno usato il servizio come sono? Il rapporto quantità/prezzo è buono? Quanto è alto il rischio di perdere le visualizzazioni e gli iscritti?
Tutte queste domande devono trovare risposta tramite le opinioni di chi ha già usato il servizio ed effettuando possibilmente delle prove “a basso rischio”, con piccoli investimenti per tastare il terreno; in caso di esito favorevole, poi, eventualmente, si procederà con investimenti più grandi.
Particolare attenzione, fra le altre cose, sarà da porre sul “target” d’iscrizioni e visualizzazioni da comprare, fattore che influenzerà Youtube, portandolo a suggerire o meno i propri video e il proprio canale a persone con interessi simili. È dunque necessario scegliere bene il target e l’età che più interessa, o risulta consona ai propri contenuti.
Comprare visualizzazioni YouTube: cos’altro?
Per sfruttare al meglio l’investimento delle visualizzazioni, tuttavia, non basta semplicemente tirare fuori i soldi e aspettare il ritorno. Serve che il canale sia ottimizzato nella navigazione, così che gli utenti siano in grado di trovare facilmente le serie che cercano, o le tipologie di video cui sono interessati. Serve, poi, che ogni video e playlist contenga le parole chiave dell’argomento di cui si sta parlando, senza risultare però allo stesso tempo troppo banali.
Queste pratiche si affiancano ovviamente a dei contenuti degni d’interesse, poiché sono questi, letteralmente, il fulcro principale di tutto: si può ottimizzare e usare qualsiasi buona strategia, ma senza contenuti mirati e di buona qualità sarà impossibile “spiccare il volo”.
Infine, cosa per niente secondaria, ci si potrebbe rivolgere a degli esperti di marketing, per avere consigli e aiuti su come tirare fuori tutto il potenziale dal proprio lavoro.
La professione dello youtuber, peraltro, appare a prima vista semplice e poco faticosa, ma richiede, invece, una grande costanza e un impegno costante: rispondere ai messaggi in maniera consona, invitare a like e commenti, creare un “buzz social”, un network di notifiche e follower fra i vari social, in grado di convergere sulla piattaforma di riferimento (in questo caso Youtube), lavorare bene ai video e creare sempre contenuti nuovi e interessanti.
Chi pensava di potersi sedere di fronte la webcam, parlare del più e del meno e spendere qualche spicciolo per poi ottenere la pentola d’oro in fondo all’arcobaleno, è bene che ne prenda atto: il sogno è finito già molto tempo fa, quando Youtube è diventato il nuovo mezzo con cui anche i professionisti cercano visibilità e guadagni.